On January 27, 1945, the Nazi death camp of Auschwitz was liberated by the Allies. 70 years after this date, Eurcom recalls that immense tragedy with a poem by Martin Niemöller, a German theologian who initially endorsed Hitler’s policy, but later on he became a fierce opponent. Arrested and imprisoned in a death camp, he was liberated in 1945. In these few verses Niemöller expresses regret and repentance for his own silence. This poem is still a strong warning for us today.
Then they came
First they came for the Jews,
and I said nothing
because I was not Jew.
Then they came for the Communists.
I said nothing
because I was not Communist.
Then they came for the Trade Unionists,
and I said nothing
because I was not a trade unionist.
Then they came to take me.
And there was no one left
who could say anything.
Il 27 gennaio 1945 il campo di sterminio nazista di Auschwitz venne liberato dagli Alleati. A 70 anni quella data, Eurcon ricorda quell’immensa tragedia con una poesia di Martin Niemöller,un teologo tedesco che all’inizio sostenne le politiche di Hitler e poi ne divenne fiero oppositore. Arrestato e rinchiuso in un campo di sterminio venne liberato nel 1945. Niemoller in pochi versi esprime rammarico e pentimento per il suo silenzio e questa poesia rimane un forte monito per l’oggi.
Poi vennero
Prima vennero per gli Ebrei,
e io non dissi nulla
perché non ero Ebreo.
Poi vennero per i Comunisti
io non dissi nulla
perché non ero Comunista.
Poi vennero per i Sindacalisti,
e io non dissi nulla
perché non ero Sindacalista.
Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno
che potesse dire qualcosa.