“Is Brexit for you a distant subject that does not interest you, or is it of some interest for you as well? And if so, in what way?”. That question was posed after the outcome of Brexit to a cloistered nun. The answer, shown here, appears on “santalessandro” the online weekly of the diocese of Bergamo – Italy.
The news has almost surprised us, leaving us with no little bitterness and concern! The polls previous to the referendum gave another outcome for sure; we understand the complexity of this issue and respect the choice made, but we are aware of the serious repercussions that may fall on us all. Perhaps, and we say this conscious of our lack of knowledge on the subject, it is necessary to identify choices which are more shared, and to join forces to deal with the current social and political challenges more profitably.
The argument, then, is not at all far away from us! No events of history is alien to our life and our prayer. If the newspapers, regularly read, help us to know the occurrence of social, political and religious events, prayer and vital communion with the Lord give us to empathize with what is happening in the world to keep it in our lap of women and present it to the Lord.
Our life lived in prayerful meditation and fraternal communion, sharpens our way of feelings so intensely as to make our participation in what happens in any part of the planet engaging: we rejoice whenever real “steps forward” take place, while we feel sorrow and sadness when tragic and worrying events, such as the ones of these days, happen.
Some might object: “If you’re locked up inside your own four walls, how can you still be interested in local or global political events?”. They absolutely interest us! This humanity, assumed and redeemed by Christ, is our family! How could we refuse to take interest in it? What happens in our neighborhood, in our cities, rather than “beyond the Alps” or “overseas” is part of our history, of our life, and challenges our vocation to intercede with God.
The consequences of particular political, economic choices cannot leave us indifferent: the serious “domino” effects that have repercussions on everyone because of the laws of the market, worry us deeply and our thoughts go to the poorest and insecure populations. Recognizing us, in Christ Jesus, bound by “blood ties” with every man, woman, people, and nation, we make ours the victories and the failures that mark history.
We are aware that the journey of humanity is always changing, that particular choices, once taken with knowledge of the facts can, over the decades, prove inadequate and that the maps are “continuously variable”. It is therefore necessary that we all stay “on the move” in order to arrive on time in meeting the man where he is now.
And we will be blessed!
“La Brexit per voi è un argomento lontano che non interessa oppure interessa anche voi? E se sì, in che modo?”. Questa la domanda posta dopo l’esito della Brexit a una monaca di clausura. La risposta, qui riportata, appare su “santalessandro” il settimanale on line della diocesi di Bergamo – Italia.
La notizia ci ha colte quasi di sorpresa lasciandoci con non poca amarezza e preoccupazione! I sondaggi precedenti al referendum davano, per certo, un altro esito; comprendiamo la complessità di questa problematica e rispettiamo la scelta operata, ma siamo consapevoli delle gravi ripercussioni che possono ricadere su tutti. Forse, e lo diciamo coscienti della nostra poca competenza in materia, è necessario individuare scelte maggiormente condivise, allo scopo di unire le forze per far fronte, in modo più proficuo, alle attuali sfide sociali e politiche.
L’argomento, quindi, non è per niente lontano da noi! Nessun evento della nostra storia è estraneo alla nostra vita e alla nostra preghiera. Se i giornali, puntualmente letti, ci aiutano a conoscere l’accadere degli avvenimenti sociali, politici e religiosi, la preghiera e la comunione vitale con il Signore ci donano di entrare in empatia con quanto avviene nel mondo per portarlo nel nostro grembo di donne e offrirlo al Signore.
La nostra vita, vissuta nel raccoglimento orante e nella comunione fraterna, affina a tal punto il nostro “sentire” da rendere molto coinvolgente la nostra partecipazione a quanto accade in qualsiasi parte del pianeta: gioiamo ogni volta che si verificano veri e propri “passi in avanti”, mentre avvertiamo dispiacere e tristezza quando accadono eventi tragici o preoccupanti, come quello di questi giorni.
Qualcuno potrebbe obiettarci: “Se vi siete rinchiuse in quattro mura, come possono interessarvi ancora gli eventi politici locali o mondiali?”. Eccome, ci interessano! Questa umanità, assunta e redenta da Cristo, è la nostra famiglia! Come potremmo disinteressarci? Quanto accade nel nostro quartiere, nella nostra città, piuttosto che “oltralpe” o “oltreoceano” è parte della nostra storia, della nostra vita, e interpella la nostra vocazione a intercedere presso Dio.
Le conseguenze di particolari scelte politiche, economiche, ecc. non possono lasciarci indifferenti: i seri effetti “domino” che, a causa delle leggi di mercato, hanno ripercussione su tutti, ci preoccupano molto e il nostro pensiero è rivolto alle popolazioni più povere e precarie. Riconoscendoci, in Cristo Gesù, legate da un “vincolo di sangue” con ogni uomo, donna, popolo e nazione, facciamo nostre le vittorie e i fallimenti che segnano la storia.
Siamo consapevoli che il cammino dell’umanità è in continua trasformazione, che particolari scelte operate, un tempo, con cognizione di causa possono, con il passare dei decenni, dimostrarsi inadeguate e che le cartine geografiche sono “continua variazione”. È necessario perciò che tutti ci manteniamo “in movimento”, allo scopo di giungere puntuali nell’incontrare l’uomo lì dove ora si trova.
E saremo beati!
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