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    On May 15th, 2014, International Day of the Family, in New York, a group of Elected Legislative representatives from throughout the world launched the “Declaration on the Rights of the Family”. Declaration was prepared by a small group of parliamentarians from diverse parts of the world, embracing representatives from Argentina, Ireland, Italy, Poland, Spain, USA, as well as others, including international law experts, coordinated by Senator Jim Walsh from Ireland. They met in 2012 and agreed to draft a document that would reaffirm the bedrock of human rights on the family, based on marriage between one man and one woman, existing in international law: a theme that is central to the debate, even in our Europe.

    Parliamentarians, as one can read, “are concerned with the current challenges faced by the family. Recent social, legal and public policy changes have negatively affected the status of marriage and parenting resulting in family fragmentation and instability for children. We are especially troubled by deliberate efforts to devalue the family, this natural social institution par excellence and in particular, the authentic nature of marriage, the values of fidelity and solidarity in conjugal love, and respect for the right to life”.

    Deputies agreed that what was needed was a clear re-affirmation of the rights of the family in international legal documents. The format of the Declaration is modelled on a document familiar to these legislators as opposed to one commonly used in the United Nations system. The document includes citations to assist them in promoting the document as a reaffirmation of recognized principles and acknowledged human rights. From among the rights explicitly expressed in the international law that bind the State Parties, the Parliamentarians emphasize specially: “A man and a woman of full age, without limitation due to race, nationality or religion, have the right to marry each other and to found a family; marriage shall be entered into only with free and full consent of both of the intending spouses; the family is the natural and fundamental group unit of society and is entitled to protection by society and the State. Mothers and children have a right to special care and assistance. Everyone has the inherent right to life, commencing from the moment of conception until natural death, and the right to legal recognition as a person. Both parents, mother and father, have a responsibility to protect their child, and to educate him or her in accordance with their moral and religious convictions. Every child has a right to a family and to know and be cared for by his or her mother and father”.

    Parliamentarians who signed the Declaration would like to remind the rights of the family to all people undertaking legal and political responsibility in our societies. But they also declare that “will actively engage with our colleagues in the executive branches of government to ensure that the anthropological foundation of human rights is preserved and that the rights of the family are recognized as a priority. We will continue to follow the issues that must be properly addressed and will actively campaign for a meaningful implementation of the rights of the family”.

    “Each legislative representative throughout the world is now invited to sign the Declaration [http://rightsofthefamily.org/sign-the-declaration/] and to invite colleagues to do likewise for use at the domestic and international level. Efforts would be made to continuously cite the document, on various agenda items, in publications on domestic, regional and international levels and so forth, all in an effort to reaffirm existing international law” said Senator Jim Walsh.

    Il 15 maggio 2014, Giornata internazionale della famiglia, a New York, un gruppo di parlamentari provenienti da tutto il mondo ha lanciato la “Dichiarazione dei diritti della famiglia”. La Dichiarazione è stata preparata da un piccolo gruppo di parlamentari provenienti da diverse parti del mondo, che comprende rappresentanti di Argentina, Irlanda, Italia, Polonia, Spagna, Stati Uniti ed altri, compresi esperti di diritto internazionale, coordinati dal senatore irlandese Jim Walsh. Si sono incontrati nel 2012 e hanno deciso di redigere un documento per riaffermare il fondamento dei diritti umani sulla famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, esistente nel diritto internazionale: tema che è al centro del dibattito anche nella nostra Europa.

    I parlamentari, come si può leggere, “sono preoccupati per le attuali sfide che la famiglia deve affrontare. I recenti cambiamenti sociali, legali e di politiche pubbliche hanno danneggiato lo status del matrimonio e della genitorialità, portando alla frammentazione familiare e all’instabilità per i bambini. Siamo particolarmente turbati dalle iniziative volte deliberatamente a svalutare la famiglia, l’istituzione sociale naturale per eccellenza, e in particolare l’autentica natura del matrimonio, i valori della fedeltà e solidarietà dell’amore coniugale e il rispetto per il diritto alla vita”.

    I deputati hanno stabilito che fosse necessaria una chiara riaffermazione dei diritti della famiglia nei documenti giuridici internazionali. Il formato della Dichiarazione è modellato su un documento noto a questi legislatori, rispetto a quello comunemente utilizzato nel sistema delle Nazioni Unite. La Dichiarazione include citazioni di documenti internazionali per aiutarli a promuovere il documento come riaffermazione di principi riconosciuti e diritti umani approvati. Tra i diritti esplicitamente espressi nella legge internazionale che vincolano gli Stati firmatari, i parlamentari sottolineano in maniera particolare: “Un uomo e una donna che abbiano raggiunto la maggiore età hanno diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza limitazioni di razza, nazionalità o religione; il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi; la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato. La maternità e l’infanzia hanno diritto a cure e assistenza speciali. Ogni individuo ha intrinseco diritto alla vita, dal concepimento fino alla morte naturale, e al riconoscimento come persona giuridica. Entrambi i genitori, madre e padre, hanno la responsabilità di proteggere i figli e di educarli secondo le loro convinzioni morali e religiose. Ogni fanciullo ha diritto a una famiglia e a conoscere ed essere allevato dai propri genitori”.

    I parlamentari che hanno firmato la Dichiarazione desiderano ricordare i diritti della famiglia a tutti coloro che, nelle nostre società, hanno responsabilità giuridiche e politiche. Ma hanno anche dichiarato che s’impegneranno attivamente “insieme ai colleghi che hanno poteri esecutivi nel governo, ad assicurare che le basi antropologiche dei diritti umani vengano rispettate e che i diritti della famiglia vengano riconosciuti come una priorità. Continueremo a dare seguito alle problematiche che devono essere opportunamente affrontate e faremo attivamente campagna per un significativo accrescimento dei diritti della famiglia”.

    “I parlamentari di tutto il mondo sono ora invitati a firmare la Dichiarazione [http://rightsofthefamily.org/sign-the-declaration/] e a invitare i colleghi a fare altrettanto per l’utilizzo a livello nazionale e internazionale. Verranno fatti sforzi per citare costantemente il documento, sui vari punti all’ordine del giorno, in pubblicazioni a livello nazionale, regionale e internazionale, nel tentativo di riaffermare il diritto internazionale esistente”, ha detto il senatore Jim Walsh.

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      Piotr Mazurkiewicz

      Card. Stefan Wyszynski University - Cracovia

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