In a moment of big political and financial instability, Europe has become a pressure cooker In an international platform. It seems like the supranational bodies represent the guarantor of the European order. However the Europe system is threatened inside by too much interests, bad humors and a lack of limpidity.
What would Alcide De Gasperi say, 60 years from his death now, about the European situation? We don’t know this but we can retrace his though to understand more about his idea of Europe and of European politic because he was one of the most influent Italian statesman ever. It may seem useless to analyze De Gasperi’s though but old things don’t always have to be thrown away . Even better, it’s impossible to deny that his behavior and his political conception were absolutely modern.
De Gasperi was an Europeanist firmly and deeply convinced of his desire of giving life to his idea of community integration that has constantly grown since the Rome Treaty and has become ,today, what we know as the European Community.
In his speech at the Republic Senate in 1950 De Gaperi describes the European way as “the way we must follow”. So at this point there are two fundamental aspects in the Europeanism of De Gasperi to be considered. The first one refers to the political sphere and its concreteness, the second one leads to an ideal plan.
The policy had to behave prudently in the method but tenaciously at the same time to reach the goals. Moreover for De Gasperi was necessary and fundamental to create a real European mentality , that no Federal Institution would ever do without .
The supranational Institutions, he said in 1952 receiving the “Carlo Magno” award at Acquisgrana, “would be insufficient and would risk to become a place where people compete for their personal interests, if the people who rule these institutions don’t feel guarantor of higher and European interests. Without the formation of this European way of thinking each of our idea risks to become a legal abstraction”. So De Gasperi was firmly convinced that for the United Europe not only a institutional architecture was needed but most of all an European “soul”. And this point is really actual in a european society in which the ideal of Europe is losing every day its meaning. De Gasperi in his idea of United States of Europe couldn’t help thinking about the young. “Be yourself and be optimists” he used to repeat to the young generations. De Gasperi hoped that the new generations could be the regeneration of our society, starting from the idea of community, of common good and of construction of peace. (Andrea Braga)
In un periodo di grande confusione politica e finanziaria, l’Europa si afferma sul palcoscenico internazionale come una pentola ad alta pressione. Se apparentemente gli organi sovranazionali rappresentano i garanti dell’ordine europeo, in realtà il sistema Europa è minato al proprio interno da troppi interessi, molti malumori e poca trasparenza.
Cosa direbbe Alcide De Gasperi, a 60 anni dalla sua morte, sulla situazione attuale dell’Unione Europea non lo sappiamo. Possiamo però ripercorrere il suo pensiero per capire meglio che idea di Europa e di politica europea avesse uno dei più grandi statisti italiani.
Potrà sembrare controproducente analizzare il pensiero di De Gasperi, ma non sempre ciò che è vecchio è da buttare. Anzi, è impossibile non vedere l’attualità di molti tratti del suo modo d’essere e della sua concezione della politica.
De Gasperi era un europeista, animato nel profondo dal desiderio di dare forma al disegno d’integrazione comunitaria che via via, a partire dai trattati di Roma in poi, divenne ciò che noi conosciamo come Unione Europea.
Nel discorso al Senato della Repubblica del 1950 De Gasperi descrive la strada europea come “la strada che dobbiamo seguire”. Ci sono quindi due fondamentali aspetti da considerare, nell’europeismo di De Gasperi. Il primo attinente alla sfera della politica intesa nella sua concretezza, il secondo che conduce a un piano ideale.
La politica aveva il compito di agire con prudenza nel metodo, ma allo stesso tempo con tenacia per raggiungere gli obiettivi. Per De Gasperi era inoltre necessario e fondamentale creare una vera mentalità europea, senza la quale nessuna istituzione federale avrebbe potuto funzionare.
“Le istituzioni sopranazionali”, disse nel 1952 ricevendo il premio “Carlo Magno” ad Aquisgrana, “sarebbero insufficienti e rischierebbero di diventare una palestra di competizioni d’interessi particolari, se gli uomini ad esse preposti non si sentissero mandatari d’interessi superiori ed europei. Senza la formazione di questa mentalità europea ogni nostra formula rischia di rimanere una vuota astrazione giuridica”. De Gasperi, insomma, era fermamente convinto che l’Europa unita, al di là della sua architettura istituzionale, dovesse avere “un’anima”. E questo punto è quanto mai attuale, in una società europea nella quale si sta sempre più perdendo l’ideale europeo. De Gasperi, nella sua concezione di Stati Uniti d’Europa, non poteva non pensare ai giovani. “Siate voi stessi, siate ottimisti” ripeteva spesso alle giovani generazioni. De Gasperi sperava che le giovani generazioni potessero essere lievito rigeneratore della nostra società, a partire dall’idea di comunità, di bene comune e di costruzione della pace. (Andrea Braga)
Giovani Giornalisti
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