While Europe timewastes on the scant distribution of 32,000 people, at a cost of over € 6000 per migrant (with the same money he could be accepted for a year in a family or in a municipality, without counting the additional resources which have been wasted by events as ‘Mafia capital’) in the Mediterranean death happens again and again. Even rescue at sea, first essential and possible action, as it was proved with Mare Nostrum, has weakened, not allowing children and young people on a boat in the Mediterranean to conclude their journey of hope. And it is the case to say: wake up, Europe! Europe needs to wake up from the sleep that prevents us from seeing the plight of refugees risen to nearly 10 million worldwide in a year, from 50 to 60 million people, and from building four key actions: a large and shared rescue action at sea, a shared plan of reception of refugees in all European countries, a plan of peace and guidance to stability and democracy in the Mediterranean countries, an urgent and targeted program of international cooperation in favour of the countries of origin of migrants and refugees, enhancing the existing network of NGOs and promoting new joint projects. Among these joint projects it could also be considered for a number of refugee visas and secure departure from some countries to Europe to other countries.
These operations mean that Europe has to grow in shared policies of immigration and asylum, but also a unified plan of diplomacy and foreign policy. The division, the constant deferment of decisions, the lack of bold action and sharing of resources just favour the advance of walls in Europe, of nationalism and consequently of the growth in the number of deaths in our Sea. Wake up, Europe.
Mentre l’Europa gioca la melina sulla misera distribuzione di 32.000 persone, al costo di oltre 6.000 euro per migrante – che con gli stessi soldi potrebbe essere accolto per un anno in una famiglia o in un Comune, senza contare le ulteriori risorse a disposizione prima sprecate da fatti come ‘Mafia capitale’ – nel Mediterraneo si continua a morire. Anche il salvataggio in mare, prima azione fondamentale, possibile come aveva dimostrato Mare nostrum, si è indebolito, non permettendo a ragazzi e giovani su un gommone nel Mediterraneo di concludere il proprio viaggio della speranza. È il caso di dire: svegliati Europa. L’Europa deve risvegliarsi dal sonno che le impedisce di vedere il dramma dei rifugiati cresciuti di quasi 10 milioni nel mondo in un anno, passando da 50 a 60 milioni di persone, e di costruire quattro azioni fondamentali: una larga e condivisa azione di salvataggio in mare, un piano organico di accoglienza di rifugiati in tutti i Paesi europei, un piano di pace e di accompagnamento alla stabilità e alla democrazia nei Paesi del Mediterraneo, un programma urgente e mirato di cooperazione internazionale a favore dei Paesi di origine dei migranti e dei rifugiati, valorizzando la rete delle Ong già presenti e favorendo nuovi progetti condivisi. Tra questi progetti condivisi potrebbero anche essere presi in considerazione, per un certo numero di rifugiati, il visto e la partenza in sicurezza da alcuni Paesi d’Europa verso altri Paesi.
Queste azioni comportano una crescita dell’Europa nella condivisione delle politiche dell’immigrazione e dell’asilo, ma anche un piano unitario diplomatico e di politica estera. La divisione, i continui rimandi di decisioni, la mancanza di azioni coraggiose e di condivisione di risorse non servono ad altro che a far avanzare in Europa muri, nazionalismi e conseguentemente la crescita del numero di morti nel Mare nostro. Svegliati Europa.
Giancarlo Perego
direttore generale Fondazione Migrantes (Italia) e consultore del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti e degli itineranti
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