Card. Reinhard Marx, president of Comece (Commission of the Bishops’ Conferences of the European Community) released at Vatican Radio this comment about Pope Francis’ speech on the 60th anniversary of the Treaty of Rome (25 March, 2017).
“Here the Pope again entered strongly the word solidarity, [he said] that Europe is not a culture that is closed, but that lives in the encounter, that we are made for one another, that we bear the weights and joys of one another; he strongly emphasized the peace work of Europe, and that Europe is not isolated in the world but has a task for the whole world”.
“I do not know if ten or 20 years ago the fact that all heads of state and government and country leaders came together here would have been possible. A particular aspect of this meeting was expecting from the Pope support and a new vision, an in-depth view of Europe”.
“For the current discussion now present also inside the Church, he once again stressed that the European project is a project that the Church supports, that the Church wants to accompany the positive and the critically constructive; we are on the side of this great project of unity and peace, and this is important to say inside, to those inside the church who begin to be skeptical”.
“80% of people in Europe say they are Christians, and Christianity for Europe remains a crucial cultural and spiritual strength. It is not force in the sense of domination, but a force that will come to a successful conclusion in Europe. But society must be different. Diversity is not to be feared, it is in all the philosophical-Christian tradition, the image of the body of many members, of the many talents, which is something positive. It is important that we go together, we approach each other, to discover the richness, and that diversity does not lead only to separation, delimitations, to walls – but to a colourful bouquet of talents, languages and cultures”.
Il card. Reinhard Marx, presidente della Comece (Commissione degli episcopati della Comunità Europea) ha rilasciato alla Radio vaticana questo commento al discorso di papa Francesco nel 60° anniversario dei Trattati di Roma (25 marzo 2017).
“Qui il Papa ha di nuovo inserito con forza la parola solidarietà, [ha detto] che l’Europa non è una cultura che si chiude, ma che vive nell’incontro, che siamo fatti gli uni per gli altri, che portiamo gli uni i pesi e le gioie degli altri, ha sottolineato con forza il lavoro di pace dell’Europa, e che l’Europa non sta isolata nel mondo ma ha un compito per il mondo intero”.
“Non so se sarebbe stato possibile 10 o 20 anni fa il fatto che tutti i capi di Stato e di governo, i leader dei Paesi si riunissero qui. Un aspetto particolare di questo incontro credo sia stato aspettarsi dal Papa appoggio e una nuova visione, una visione in profondità dell’Europa”.
“Per me è stato anche importante, per la discussione attuale in cui ci troviamo anche all’interno della Chiesa, che egli abbia ancora una volta sottolineato che il progetto europeo è un progetto che la Chiesa sostiene, che la Chiesa vuole accompagnare in positivo, in modo criticamente costruttivo; ma noi stiamo dalla parte di questo grande progetto di unità e di pace, questo è importante da dire all’interno, per coloro che all’interno della Chiesa iniziano a essere scettici”.
“L’80% delle persone in Europa si dice cristiana, quindi il cristianesimo per l’Europa rimane una forza spirituale e culturale cruciale. Non forza nel senso di dominazione, ma una forza che giungerà a buon fine in Europa. Ma deve essere una società diversa. La diversità non è una paura, questo c’è in tutta la tradizione filosofica cristiana, l’immagine del corpo dalle molte membra, dei molti talenti è qualcosa di positivo. È importante che si vada insieme, che ci si avvicini l’un l’altro, che si scopra la ricchezza, che la diversità non porti solo alla separazione, alla delimitazione, ai muri, ma a un variopinto bouquet di talenti, lingue e culture”.
Latest posts by EURCOM (see all)
- What are the aims of the European security and defence policy? - 12 aprile 2017
- The Church is for the European project - 28 marzo 2017
- A message for Europe - 28 marzo 2017